Vincent Riotta torna al cinema in un nuovo ruolo

L’attore italo-inglese Vincent Riotta sarà nel cast dell’ultimo film diretto

da Fabrizio Guarducci, che si intitola  Anemos. Nel film, girato in Tuscania,

l’attore interpreterà infatti il ruolo di un eremita nel ‘500, che ha lasciato un convento per andare a trovare il Divino, che il regista ha associato al vento.

“Fabrizio Guarducci vuole ricercare la spiritualità, andando al di là dei dogmi o delle religioni. Questo personaggio, che è esistito nella realtà , è rimasto impresso a Guarducci, anche perché ha rifiutato il ruolo tradizionale del monaco per andare a cercare la vera Divinità, quella che non si può rappresentare su un tetto tramite un dipinto, ma che è spirituale e che abbiamo dentro noi stessi. Il film rimanda ad un concetto che gli antichi greci avevano: che il Divino, la Spiritualità, si trova nel vento”.

Girato durante il lockdown, Anemos è stato per Riotta una delle esperienze

spirituali più belle che ha vissuto, in cui non è mancata la soddisfazione anche

dal punto di vista lavorativo, dato che si è trovato benissimo con la maggior parte del cast.

“Nel cast, oltre a me, ci sono i bravissimi Sebastiano Somma e Giorgia Wurth. Ciascuno

di noi ha sentito la ricerca della Divinità che Guarducci ci ha trasmesso. Quella Divinità

che sta nella natura, nella terra, nel cielo e per Fabrizio nel vento: la stessa che ti porta ad apprezzare tutto il mondo. Anche adesso, dopo mesi e mesi, sono in contatto col regista. E’ una persona affascinante; un umano, che non è perfetto, ma i suoi difetti si possono perdonare. Chi, del resto, non li ha? E’ un uomo normale che è sempre alla ricerca della verità e dell’integrità che c’è dentro”.

Inoltre, Riotta interpreterà lo scienziato italiano Crocco, esistito realmente, nel film Rocketry, diretto da Madhavan, che è anche il protagonista nel ruolo di Nambi.

“Crocco era uno scienziato italiano che ha insegnato ad un collega indiano, Nambi,

tutta la tecnica, la scienza, che c’è dietro la costruzione dei missili, poi mandati nel cielo.

Nambi, che è esistito anche lui nella realtà, era infatti un ingegnere aerospaziale. Questo

scienziato è stato trattato male dallo Stato Indiano, che poi si è scusato con lui. Quella

che racconta il film, è una storia molto attesa, visto che l’India ha dovuto ritrattare, fino

a scusarsi, la sua versione su Nambi, accusato di spionaggio quando non era vero.

Madhavan, che è il regista, attore e una vera star in India, considera questo episodio come un tradimento dello Stato Indiano verso uno dei suoi eroi. Le mie scene sono con lo scienziato; gli insegno come fare e capisco che è un genio. Si crea tra Nambi e Crocco un bellissimo rapporto sullo schermo. Con lo stesso Madhavan, ho stretto un buon rapporto; mi manda pezzettini dei film e mi chiede poi dei consigli”.